Accade davvero molto spesso e a molte persone, vivere giornate accompagnate da un fastidioso senso di costrizione alla gola, un senso di ingombro, di “qualcosa in gola” che spesso rende addirittura difficile la deglutizione e crea affanno nella respirazione.

Questa sgradevole sensazione comunemente chiamata NODO ALLA GOLA può presentarsi sporadicamente o frequentemente, durare alcuni minuti, ore oppure giorni; può manifestarsi sia da sola che concomitante ad altri segni di malessere come perdita di peso, debolezza muscolare, aumento della salivazione, comparsa di massa al collo ecc talvolta avvisaglie di diverse patologie all’esofago, alla tiroide, malattie neurologiche e molto altro.

E’ sempre una sana scelta presentare al medico, in caso di continuo ripresentarsi di tali disturbi, un quadro generale del proprio stato di salute  e delle proprie sensazioni; il medico potrà fare una prima diagnosi e procedere con esami specifici valutando anche i sintomi congiunti alla sensazione di costrizione localizzata che per esempio, se causata da un disturbo comune come il reflusso gastro-esofageo, sarà probabilmente accompagnata da raucedine, abbassamento del tono della voce, tosse secca e necessità di schiarirsi la voce. Ogni dettaglio è estremamente importante.

Nella maggior parte dei casi però, il “nodo alla gola”, senza apparenti altri sintomi, è segnale di inquietudine personale ed ansia e non va assolutamente sottovalutato, in nessun caso.

La medicina chiama questo disturbo “BOLO ISTERICO”, un termine a mio parere un po’ inquietante ma che ben rende l’idea sulle cause da cui deriva: ansia, depressione, attacchi di panico. E’ una sensazione davvero soggettiva e personale sia nei tempi che nelle modalità di comparsa, tanto quanto comune, soprattutto nel mondo femminile.

Il “nodo alla gola”, non legato a malattia organica, è un segno di malessere importante, è un sintomo di natura nervosa, associato a particolari momenti della vita e stati emotivi di angoscia, rabbia repressa, tristezza che vanno affrontati con coraggio e determinazione. Questo disturbo spinge spesso anche a dei disagi fisici come la continua deglutizione con conseguente secchezza della gola e l’acutizzarsi di disturbi come gastrite, cefalee… far finta di niente ed aspettare che passi da solo, non è mai una buona scelta.

Oltre alla consulenza di un medico, ancor meglio di uno specialista, fare una valutazione personale del perché stiamo vivendo le nostre giornate accompagnante da un antipatico  “Bolo Isterico” è, senza ombra di dubbio, un primo passo per alleggerire la  situazione anche se in apparenza, par che tutto fili liscio come l’olio. L’auto-osservazione e l’auto-analisi sono passi importanti di consapevolezza e spesso l’inizio di un nuovo “star bene”.

Vediamo alcune dritte e piccoli gesti gratuiti che puoi regalare a te stessa/o per sciogliere un po’ questo nodo alla gola.

TROVA IL TEMPO PER ASCOLATRTI

Se ti chiedessi di scrivere su un foglio cosa ti piace della tua vita e cosa non sopporti? Cosa scriveresti?

Se ti chiedessi cosa ami di te e cosa invece non ti piace proprio? Sapresti descriverlo?

Ed ancora: se ti chiedessi di scrivere cosa cambieresti e come lo cambieresti?

Talvolta 3 ingredienti come: tu, un foglio bianco e una biro, sono una buona base di partenza per sviscerare i malesseri interiori che compromettono la vita quotidiana. Dedicati un tempo che sia solo tuo, nella modalità che preferisci, stai li con te ed ascoltati, senza giudizi severi, senza dogmi, senza etichette, senza paura. E’ un buon inizio… scegli i tuoi “ingredienti” e mettiti all’ascolto di te, nello stesso semplice modo in cui ascoltiamo una canzone: sentiamo il ritmo, comprendiamo il significato delle parole, assaporiamo le sensazioni che ci trasmette e talvolta la riascoltiamo per capirla del tutto e farci coinvolgere. Una metafora  apparentemente sciocca ma che rende l’idea di quanto l’approccio al “guardarsi dentro” possa sembrar molto complesso e di quanto invece non lo sia, soprattutto quando togliamo i veli e smettiamo di raccontarci bugie. Aprire questa porta interiore è davvero un passo importante, l’inizio di un percorso poi, decidere di  proseguire da soli o attraverso i molti mezzi a disposizione per ottimizzare il lavoro, sarà una scelta personale. Dal sostegno di prodotti fitoterapici (naturali) rivolti ad alleggerire il carico d’ansia e nervosismo durante il giorno e per favorire il buon sonno, la notte, alle pratiche di rilassamento come yoga, meditazione, allo sport fino all’aiuto di un terapeuta specializzato.

Un tempo per stare con noi stessi e comprenderci, è un tempo davvero prezioso.

RESPIRA

Nella nostra giornata talvolta, in presenza di un disagio emotivo, inconsapevolmente non respiriamo correttamente anzi, talvolta non respiriamo affatto … tratteniamo il fiato come gesto simbolico di inibizione del fastidio interiore con conseguente aumento delle palpitazioni cardiache, aggravamento del senso di affanno e dello stesso senso di nodo alla gola. Se ti accorgi di essere in apnea in alcuni momenti della giornata, imponiti immediatamente dei lunghi e quieti respiri fino a regolarizzare il normale ritmo. La respirazione è un meccanismo istintivo e ovviamente vitale che oltre ad ossigenare le cellule, elimina le scorie dall’organismo e partecipa a molti processi metabolici. Ogni volta che blocchiamo il respiro oppure respiriamo molto male, impediamo al nostro corpo di eliminare correttamente l’anidride carbonica (tossica) di scarto che a sua volta ristagnerà nel sangue diventando dannosa per la nostra salute.

Una delle tante tecniche x allenarsi a respirare bene è la RESPIRAZIONE DIAFRAMMATICA

Come fare la respirazione diaframmatica:

  • Sdraiati in posizione supina, gambe piegate, piedi a terra e leggermente distanziati tra loro (2 spanne)
  • Appoggia una mano sulla pancia e l’altra sul petto
  • Inspira dal naso lentamente e profondamente gonfiando la pancia
  • Espira dalla bocca lentamente e profondamente sgonfiando la pancia.
  • Lo scopo è quello di vedere la mano sulla pancia in movimento (su e giù) mentre quella sul petto dovrà rimanere ferma. La durata e l’ampiezza del respiro aumentano, migliorando l’ossigenazione dei tessuti e dandoti una sensazione di benessere.

RESTA NEL PRESENTE

Quando la tua mente viaggia nel tempo e i tuoi pensieri sono troppo proiettati su ciò che è accaduto o che potrebbe accadere, con tutto il bagaglio emotivo legato a particolari pensieri tristi, è chiaro che tu non stia vivendo nel presente, l’adesso, l’oggi. Ogni volta che la mente inizia il suo volo tra i pensieri più opprimenti fino a trasformarli in veri e propri film o sentimenti brutti, riviviamo (passato) o viviamo (futuro) i tormenti e i disagi legati ad essi, portando nel nostro animo un carico pesantissimo da trasportare nel quotidiano, una zavorra sproporzionata al “problema” stesso. E’ come avere un problema che pesa come una borsetta sulla spalla ma sentirne il peso come fossero 100 valige. Talvolta è un solo sentimento negativo, per esempio la rabbia, che altera il benessere dell’intera giornata offuscando la mente e sproporzionando tutto intorno a te.

Non credo sia possibile e sano intrappolare la mente solo nel “qui ed ora” ma non penso nemmeno sia un bene vivere ¾ della giornata con la testa altrove (nel negativo), ingigantendo i problemi e perdendoci grossa parte di quanto di bello la vita ci dona, oggi, adesso.

Condivido un esercizio (tratto da un libro che parla della pratica meditativa chiamata Tonglen) semplice, fattibile in qualunque momento della giornata, ovunque tu sia e per me molto utile per aiutare la nostra mente ad ancorarsi al presente e permetterci di assaporare meglio il nostro vivere. E’ davvero semplicissimo:

  • Ti accorgi che la tua mente sta vagando…
  • Rivolgiti a te stessa/o in modo gentile…
  • Di a te stessa/o la frase: “sto pensando”
  • Concentrati per qualche secondo sul respiro…
  • Riporta la tua attenzione al presente, su ciò che stai facendo… anche se sei semplicemente sulla sdraio a prendere il sole: concentrati sul calore del sole, sugli odori, sui rumori che ti circondano e torna lì, in ciò che stai vivendo.

“sto pensando”… ripeti questo meccanismo tutte le volte che ti accorgi di non essere “lì con la testa”, come fosse un interruttore che spegne il pensiero negativo volante, riportandolo all’ “adesso”. Il primo giorno non sarà semplice accorgerti che la mente non è lì con te, il secondo, impegnandoti in questo piccolo sforzo, ti renderai conto di quante volte al giorno dirai “sto pensando” e, mi raccomando, dire a te stessa/o “sto pensando” in modo GENTILE, è fondamentale, anche alla millesima volta.

Volerci un po’ più di bene e stare bene, significa essere consapevoli di chi siamo, smettere di giudicare troppo severamente noi stessi e gli altri, iniziare dalle piccole cose ed uscire un po’ dal turbinio della routine dalla quale siamo troppo spesso travolti,  spezzare certi meccanismi malsani che si ripetono in continuazione e che ci fanno soffrire. Il male ed il bene hanno senso di coesistere nella vita di ognuno di noi , in grossa parte, quale dei 2 far trionfare dipende da noi.

Per affrontare l’argomento ANSIA in modo dettagliato ed approfondito,  passo volentieri la parola alla Dr.ssa Mamelli Cinzia (Psicologa, Psicoterapeuta e Sessuologa) indicandovi il Link del sito dove la dottoressa spiega “I SINTOMI DELL’ANSIA, SENTIRSI ASCOLTATI MA NON CAPITI”.