Il Fegato: una super ghiandola, un Comandante che si occupa di piani e strategie …

Ho scritto nel titolo di questo articolo : “il Fegato viene danneggiato anche dalla rabbia”… Avete mai sentito l’espressione: “mi si corrode il fegato”? Cerchiamo di capire il perché…

Nell’antichissima Medicina Tradizionale Cinese il fegato ospita uno dei 5 Shen che potremmo definire come “Anime vegetative” che alloggiano nell’uomo e gli conferiscono caratteristiche affettive, mentali, psicologiche, caratteriali ecc. Ogni Shen porta il suo nome e ciascuno dimora in uno dei nostri organi principali che, oltre a svolgere le funzioni a favore della nostra sopravvivenza, traggono vantaggio o svantaggio dalla nostra condizione psichica e spirituale.

Nel nostro fegato, con l’amica cistifellea (o colecisti), alloggia lo Hun, (anima eterea) fonte dei sogni della vita, spirito della creatività, della pianificazione, dell’immaginazione, dell’ispirazione, dell’entusiasmo, dell’estroversione, di intuito, fantasia, strategia, visione e coraggio.

Vi suona familiare il detto: “Ci vuole fegato per…”?

Secondo questa visione orientale che vanta esperienze pratiche da oltre 2500 anni, il peggior nemico del fegato è la Rabbia, a braccetto con la frustrazione, il risentimento, il rancore. Questi sentimenti possono  essere manifesti “fuoco di fegato” o repressi “stasi di Qi di fegato”, il che significa che il nostro prezioso organo manifesterà degli eccessi o dei deficit che si ripercuoteranno a loro volta su altre parti del nostro corpo con le quali coopera.

Uno dei principi fondamentali della Medicina tradizionale cinese è l’esistenza dell’ “energia vitale” (Qi) necessaria alla vita (corpo, anima, spirito) dalla più materiale alla più rarefatta ed essa circola in noi attraverso dei canali, detti meridiani, che ci attraversano mettendo in comunicazione organi e funzioni corporee ma altrettanto collegano ciò che oltre al corpo ci compone: la mente, lo spirito…

Ho voluto fare un piccolissimo accenno a questo secolare approccio medico, per agevolare una visione più aperta quando osserviamo da vicino il nostro stato di salute personale, una visione di noi che tenga in considerazione tutto ciò che ci compone, l’organo stesso, l’apparato d’appartenenza, le abitudini, l’ambiente in cui viviamo, ciò che mangiamo (nel senso più ampio, concreto ed astratto del termine)  ciò che pensiamo, ciò che percepiamo, il nostro stato emotivo e tutto quanto ci è utile per considerare un sintomo o un segno quale manifestazione delle disarmonie, consce o inconsce,  di vari aspetti del nostro essere.

Una visione che non si limita alla soppressione di un sintomo ma ricerchi la “guarigione” nelle cause che lo scatenano e consideri ogni parte di noi collegata.

Esiste la genetica, la costituzione fisica e un insieme di meravigliosi aspetti che fanno parte della nostra storia, oltre l’organico. Ognuna di queste verità interferisce con l’altra ed in presenza di una disarmonia/squilibrio/sintomo/malattia, lo stato fisico dell’organo danneggia le emozioni tanto quanto le emozioni danneggiano l’organo di riferimento.

In una persona affetta da depressione per mancata elaborazione di un trauma emotivo, molte aree del cervello interconnesse tra loro non riescono “ad essere spente”, questo provoca una produzione irregolare di sostanze chimiche nell’organismo che interferiranno su molti aspetti quali la memoria, l’umore, l’emotività e lo stato infiammatorio dell’apparato muscolo-scheletrico.

Ma facciamo un esempio più comune e frequente: l’emicrania (si presenta con un dolore acuto o pulsante che spesso inizia nella parte anteriore o su un lato della testa, se si intensifica può raggiungere anche fronte e tempie)

Le cause posso essere molte, una o più cause simultanee:

  1. Genetiche / fisiche = es. emicrania emiplegica familiare causata dalla mutazione del gene ATP1a2, una forma rara ed ereditaria che causa crisi emicranica preceduta da aura ecc…
  2. Squilibri nel ritmo circadiano = es. carenza di sonno, troppe ore di digiuno ecc…
  3. Emotivi = le emicranie sono molto spesso in risonanza con una situazione emotiva vissuta in passato in cui ci si è sentiti costretti o minacciati. Se questa situazione non è stata elaborata psicologicamente in modo adeguato, ogni volta che nel presente ci si sentirà minacciati o costretti a fare cose controvoglia, la nostra mente richiamerà a sé tutto il “carico” dell’evento originale, manifestando il sintomo. Ciò avviene anche quando stiamo vivendo un’emozione che somiglia anche solo in minima parte a quella passata, ne son testimonianza anche tutte le occasioni in cui reagiamo in modo sproporzionato ad una situazione. Es. un eccesso d’ira in una situazione che razionalmente consideriamo a posteriori non degna di una tale portata di rabbia… “fai luce in te quando accade”

Molto più frequentemente di quanto immaginiamo: “Il corpo dice ciò che la mente tace”.

Lo si può comprendere bene anche attraverso la metafora dell’Iceberg interpretata da Sigmund Freud che paragonò la struttura della nostra mente, ad un iceberg, nel quale la parte che emerge dall’acqua corrisponde alla mente conscia, mentre la parte sommersa, più grande e celata dall’acqua, rappresenta l’inconscio. Se traslassimo la stessa metafora nel campo della salute fisica, potremmo dire che ciò che emerge dell’iceberg in superficie, sono i segni e i sintomi di una disarmonia / patologia / disfunzione, mentre tutto ciò che sta sotto il livello dell’acqua è l’insieme delle cause che la creano che posso essere di varia natura, dalla più materiale alla più spirituale. Cogliamo l’occasione per iniziare a considerare il sintomo di un malessere come un “grande amico” che ci segnala che qualcosa non va, sia a valle che a monte.

In questa visione NON ESISTE IL “MAI” e NON ESISTE IL “SEMPRE”Esiste solo la persona e la considerazione della sua totalità. 

Conosciamo ora il Fegato come organo dal punto di vista anatomico e funzionale:

Il fegato è un organo ghiandolare, una vera e propria fabbrica chimica del corpo con funzione FILTRO detox “anti-tossine”, un vero e proprio GUERRIERO nella sintesi di molte sostanze.

Le sue principali funzioni:

– Immagazzina il GLICOGENO, una forma di “zucchero di scorta” che funge proprio da riserva energetica.

– Si occupa della GLUCONEOGENESI, di quel processo metabolico che si attiva quando si presenta un’emergenza per la quale servono più zuccheri (glucosio) di quanto in quel momento siano presenti nel sangue ; il fegato lo rende disponibile attraverso la trasformazione di alcune sostanze  sopperendo in tempi brevi alla carenza.

– Sintetizza l’ALBUMINA , la proteina del plasma prodotta dalle cellule epatiche che ha l’importantissima funzione di mantenere il sangue nei vasi evitando che la sua parte liquida fuoriesca nei tessuti .

– Funge da grande FILTRO per il sangue (detox scorie azotate), lavoro fondamentale per tutto il sistema immunitario e il nostro benessere. Il fegato per esempio trasforma l’ammoniaca in urea che verrà poi eliminata dai reni,  elimina sostanze tossiche e residui di farmaci, smaltisce globuli danneggiati ed è inoltre una gran “sentinella” poiché sede di alcune cellule specializzate in grado di riconoscere patogeni che causano di malattie.

– Produce BILE, un fluido giallo-verde accumulato nella cistifellea (o colecisti) che viene  sospinto nel primo tratto intestinale durante i pasti per emulsionare i grassi, per facilitare l’assorbimento di alcune vitamine D.E.K.A.  ed eliminare la Bilirubina di cui tra poco comprenderemo meglio il ruolo.

– DEMOLISCE L’EMOGLOBINA  attraverso la produzione della BILIRUBINA. Facciamo un passo indietro per capire il passaggio:

Immaginate un globulo rosso (uno degli elementi del nostro sangue che viaggia con piastrine e globuli bianchi) come un omino che grazie all’ausilio  di uno zainetto: l’emoglobina,  trasporta ossigeno vitale dai polmoni  ai tessuti. I nostri eserciti di omini che assolvono anche il compito inverso e cioè di trasportare anidride carbonica dai tessuti ai polmoni, hanno una vita di circa 120 giorni dopo di che, muoiono,  passando il testimone ad altri più giovani.  Cosa succede quando un globulo rosso invecchia e passa a miglior vita? Nessun problema, nel nostro corpo ognuno svolge un ruolo ben preciso:

1)la nostra milza si occupa dello smaltimento del globulo rosso anziano

2) il nostro fegato, grazie alla produzione di bilirubina, smaltisce l’emoglobina (lo zainetto)

3)la bilirubina, svolto il suo ruolo, viene subito demolita dalla bile per poi essere eliminata in gran parte nelle feci.

Torniamo al nostro fegato :

– Partecipa alla produzione dei cosiddetti  FATTORI DELLA COAGULAZIONE del sangue, utili a livello fisiologico in caso di ferite ed emorragie.

– SINTETIZZA IL COLESTEROLO

– SINTETIZZA TRIGLICERIDI

– SINTETIZZA AMMINOACIDI   (parte formante delle proteine)

Nella medicina occidentale il ruolo del fegato è davvero importantissimo come lo è nella Medicina tradizionale cinese che oltre a considerare tutte le funzioni sopra descritte, lo considera anche come Comandante dell’esercito con i seguenti principali ruoli:

1 ) immagazzina il sangue, ne regola il volume circolante (il suo flusso) in base alle diverse esigenze del corpo durante le ore del giorno e della notte.
2 ) favorisce la libera circolazione del Qi (energia) a vari livelli

– livello digestivo : controlla la funzione

– livello psichico :  disturbi quali rabbia, irritabilità e depressione possono essere provocati da ciò che si definisce una stasi di qi del Fegato

– livello dell’energia e del sangue : favorisce la libera circolazione del sangue.
– livello della vie delle acque : regola il flusso dell’acqua e le sue disarmonie provocano ristagni nell’organismo per esempio nell’addome ( ascite)

3 ) controlla i tendini … e i suoi deficit causano problemi muscolari e articolari e ai tendini.
4 ) si manifesta nelle unghie … il cui aspetto può evidenziare anche problematiche di fegato
5 ) si apre agli occhi,  alle lacrime … come per le unghie anche alcune problematiche legate agli occhi, alla lacrimazione, alla vista, possono essere collegate a disarmonie del fegato.
6 ) ospita lo hun (che abbiamo conosciuto all’inizio di questo articolo)

Due medicine complementari che riescono a dare una visione completa dell’importanza di questo organo, come in generale merita la complessità di ciò che siamo.

Arriviamo dunque ai segnali che il corpo ci trasmette per sottolineare un fegato affaticato o che addirittura non sta svolgendo le sue funzioni correttamente:

-ingiallimento della pelle e della sclera degli occhi

– dolore nella parte alta destra dell’addome

– nausea

– vomito

– malessere generale

–  difficoltà di concentrazione

– confusione, disorientamento

– sonnolenza diurna e sonno notturno non ristoratore, anche con risvegli notturni (fegato = h 01:00/03:00)

Interessante come il nostro corpo, oltre ad essere una macchina perfetta nel suo geniale funzionamento in cui nulla è lasciato al caso, sia composto da milioni di parti che cooperano tra loro in un costante equilibrio circolare, un moto continuo che trova espressione in ciò che viene definito Ritmo circadiano (circa diem  significa appunto “intorno al giorno”), un ritmo fisiologico caratterizzato da un periodo di circa 24 ore in cui il corpo auto regola molte funzioni biologiche (sonno/veglia – produzione di ormoni – pressione arteriosa – digestione ecc), un vero e proprio orologio interno sincronizzato al ciclo naturale del giorno e della notte, luce/buio, alla temperatura ambientale ed agli stimoli di natura sociale.

Trovo ancora più interessante come la Medicina tradizionale cinese abbia associato con sapienza agli orario del giorno e della notte alle attività di alcuni organi: quel determinato orario corrisponde al picco massimo di funzionalità di quell’organo. L’ora di punta di un organo è quella in cui l’Energia Vitale (QI) fluisce maggiormente nel meridiano ad esso legato.

Questi riferimenti posso trovare un’elevata utilità sia nell’interpretazione di alcuni disturbi che possono presentarsi in particolari ore di luce o buio, sia per agevolare l’organismo nello svolgimento delle sue funzioni senza remar contro con cattive abitudini. Una traccia su come meglio interpretare il nostro stato di salute e le cause fisiche, emotive e psicologiche di alcuni disturbi che intralciano il quotidiano.

Rimanendo aderenti all’argomento dell’articolo, l’ora di punta del nostro fegato corrisponde a quel passaggio tra la una e le 3 del mattino. Dormire bene in queste ore è l’ideale per concentrare la massima energia delle sue funzioni e avere dei risvegli continui durante queste ore potrebbe significare un “sovraccarico” del fegato.

Tirando le somme di quanto accennato e tratto da secoli di culture, studi e sperimentazioni, abbiamo iniziato a comprendere quanto questa grossa ghiandola che pesa circa 1,5 kg, abbia un ruolo fondamentale per la nostra salute, soprattutto per quanto riguarda la funzione DETOX, sia del corpo che delle nostre emozioni.

Nel prossimo articolo conosceremo meglio il Bilixir,  un integratore alimentare naturale che da anni sostiene le funzioni del protagonista di questo articoletto.

A presto

I contenuti di questo articolo non sostituiscono in alcun modo il parere del medico